top of page
Dominus Flevit (La Terza Caduta)
  • Dominus Flevit (La Terza Caduta)

    Maltrattato, si lasciò umiliare

    e non aprì la sua bocca;

    era come un agnello condotto al macello,

    come pecora muta di fronte al suoi tosatori

    e non aprì la sua bocca.

    (Isaia 53, 7)

    • -

      Nonostante l’aiuto di Simone di Cirene, l’uomo che gli sostiene il patibulum, il Signore cade, per la terza volta, sul pendio del Calvario, quando manca poco ormai alla vetta. Gesù non si regge in piedi: gli mancano le forze e giace stremato per terra. E la folla inferocita non smette di gridargli dietro, di insultarlo. Eppure era questa stessa folla che, pochi giorni prima lo aveva osannato, lo aveva accolto come l’atteso Messia. E in quella caduta trovano voce ancora una volta le Sacre Scritture: “In verità, in verità vi dico, se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo. Se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24).

       

       

      Il Gruppo realizzato nel 1932 dalla Bottega Malecore di Lecce, sottoposto negli anni novanta ad un restauro che ne ha alterato la struttura originaria, vede il Cristo bocconi a terra, sotto la sferza degli aguzzini, ma nessuno protesta, nessuno gli porge aiuto, nessuno si fa avanti a liberarlo. Solo indifferenza e scherno. La sua umana fragilità, in questo momento sovrasta la sua divina potenza. Cade sotto il peso della croce, ma contemporaneamente cade sotto il peso dei peccati di tutta l’umanità, così come ci ricorda il profeta Isaia: “il Signore fece ricadere su di Lui l’iniquità di noi tutti”. 

    bottom of page