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Gesù e Caifa
  • Gesù e Caifa

    Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente,di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l'hai detto - gli rispose Gesù - anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomoseduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».  (Mt 26, 63-64)

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      Caifa fu a capo del sinedrio ebraico dal 18 al 36 d.C. e, come raccontano i Vangeli canonici, fece arrestare Gesù chiedendone la crocefissione, forse su consiglio del suocero Hanna, molto influente all'interno del sinedrio. Il Sommo Sacerdote intimò a Gesù di dichiarare, di fronte a tutti, se fosse o no Figlio di Dio. Gesù non si sottrasse, firmando così la sua condanna a morte.

       

       

      Questo pregevole Mistero, realizzato dalla Bottega Malecore di Lecce nel 1933 e restaurato da Antonio Malecore nel 1986 mostra Gesù che cade sotto la croce per la prima volta. Non ricorre alle sue forze sovrumane o alla potenza degli angeli. "Credi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?" (Mt 26, 53) e il suo volto esprime dolore e consapevolezza.

      Nella realizzazione dei gruppi gli artisti si ispirano ad episodi citati nei Testi Sacri o nei Vangeli apocrifi dando, a volte, personali interpretazioni come in questo caso. Non vi è prova alcuna che Caifa abbia seguito Gesù fino al Golgota per assistere alla crocifissione, ma qui il Sommo Sacerdote domina la scena, solenne e austero, mentre col dito all’insù in un gesto perentorio gli ordina di alzarsi. 

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