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Gesù Spogliato
  • Gesù Spogliato

    Così si adempiva la Scrittura: 

    Si son divise tra loro le mie vesti 

    e sulla mia tunica

    han gettato la sorte.  

    (Gv 19, 24)

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      La rappresentazione è ispirata all'episodio evangelico della spogliazione di Gesù in cui i soldati che scortarono Cristo al Calvario si appropriarono delle vesti del condannato, com’era consuetudine a quel tempo, e se le spartirono dividendole in quattro parti. La tunica, in quanto tessuta tutta d'un pezzo e senza cuciture, non venne invece stracciata ma i soldati se la contesero a dadi come profetizzato nel Salmo 21, 19: “Si sono spartiti tra loro i miei vestiti e sulla mia tunica hanno tirato a sorte”. 

       

      Realizzato dalla Bottega Malecore di Lecce nel 1928 e restaurato da Giuseppe Emma nel 1982, oltre a essere il più grande con i suoi cinque personaggi, è il più bello e artistico dei gruppi. Perfetta è l'anatomia dei personaggi su cui si staglia, magnifica, la figura del Cristo sofferente. Due giudei lo spogliano delle vesti per prepararlo alla crocifissione (sono in bella mostra i chiodi per la successiva inchiodazione), mentre un terzo giudeo sta preparando la mistura di vino e fiele che Gesù rifiuterà. Un soldato, che ha già in mano le vesti del Nazareno, sta aspettando la tunica perché venga tirata a sorte.

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