La Presa della Croce

Ha inizio l'esecuzione, l'attuazione della sentenza. Cristo condannato a morte deve essere caricato della Croce come gli altri due condannati che devono subire la stessa pena: "fu annoverato tra i malfattori" (Isaia 53,12) e prendono corpo le sue parole: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Lc 9,23).

 

Costruito dalla Bottega Malecore di Lecce nel 1929 e restaurato da Antonio Malecore nel 1992 è uno dei misteri più grandi. Il supplizio della crocifissione cominciava quando il condannato veniva caricato della croce. Un inizio umiliante, sia per il peso del patibolo sia per la pubblicità dell’esecuzione. Eppure l’artista, nel curare con perizia la bellezza del viso e lo sguardo profondo del Cristo, ma anche la finezza dei lineamenti dei suoi aguzzini, è riuscito a rendere la scena fluida e potente allo stesso tempo. Non c’è sangue, non c’è dramma. Solo patetica rassegnazione e contemplazione, quasi a voler confermare ciò che è scritto nei Vangeli apocrifi: Gesù prese la sua croce e l’abbracciò, adorandola.