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Ponzio Pilato
  • Ponzio Pilato

    Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!».

    (Mt 27, 24)

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      Di lui parlano tutti i Vangeli canonici. Nominato procuratore della provincia della Giudea dall’imperatore romano Tiberio nel 26 dell’era volgare, Pilato voleva fare, probabilmente, ciò che riteneva giusto, convinto dell’innocenza del Cristo, ma voleva anche tutelarsi e accontentare la folla. Udendo che la missione di Gesù era quella di rendere testimonianza alla verità, gli chiese “che cos’è la verità?”. Pilato capì che il prigioniero non rappresentava una minaccia per Roma ma, alla fine, fece prevalere la carriera alla coscienza e alla giustizia.

       

      Il Gruppo realizzato nel 1930 dalla Bottega Malecore di Lecce e restaurato nel 1986 da Giuseppe Emma, vede la figura di Ponzio Pilato, raffigurato giovanissimo, con i capelli corti e un viso di profonda mestizia. Questi, ha appena emesso la condanna di morte nei confronti di Gesù tenuto legato da un aguzzino. Un giovane servo sostiene la bacinella nel momento in cui il procuratore, lavandosi le mani, diviene l’inconsapevole artefice del disegno divino. Questo segno di non assunzione di alcuna responsabilità sulla sorte del condannato si trova anche in Deuteronomio 21:6, 7 che riferisce che lavarsi le mani era un gesto con cui gli ebrei indicavano di non essere responsabili di uno spargimento di sangue.

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